Il parabrezza montato stamattina dalla Red Bull di Daniel Ricciardo durante le prove libere 1 del GP di Russia sarà il futuro della F1? Molto probabile. Il dispositivo di sicurezza inventato dalla scuderia austriaca per proteggere la testa dei piloti potrebbe essere usato già a partire dalla prossima stagione e sembra molto più convincente della proposta della Ferrari chiamata Halo. Scopriamo insieme i pregi e i difetti di questa soluzione.
A cosa serve il parabrezza visto sulla Red Bull di F1?
Ad evitare che si verifichino incidenti come quello capitato a Felipe Massa durante il GP d’Ungheria del 2009. In quell’occasione il pilota brasiliano – all’epoca portacolori Ferrari – fu colpito alla testa da una molla staccatasi dalla Brawn GP di Rubens Barrichello e fu costretto a saltare il resto della stagione.
Quando si è iniziato a pensare ad una protezione per la testa dei piloti di F1?
All’inizio di quest’anno e più precisamente il 3 marzo 2016 quando la Ferrari è scesa in pista durante i test invernali di Barcellona con una monoposto guidata da Kimi Räikkönen dotata del sistema Halo.
Perché il sistema Halo della Ferrari non ha convinto?
Il sistema Halo della Ferrari non è piaciuto per due ragioni: l’estetica (tubi neri che formano una specie di gabbia) e la scarsa visibilità (uno dei tubi si trova davanti al pilota).
Quali sono i vantaggi del parabrezza della Red Bull F1?
Il parabrezza della Red Bull F1 portato al debutto in pista stamattina a Sochi ha un design gradevole e, soprattutto, offre una maggiore visibilità al pilota rispetto all’Halo senza pregiudicare la sicurezza.
Quali sono i difetti del parabrezza della Red Bull F1?
Daniel Ricciardo ha avuto qualche problema di accessibilità a bordo. In caso di incidente un pilota deve poter uscire dalla propria monoposto in tempi rapidi.