Hyundai Kona 1.6 CRDi 115 CV, la prova della SUV coreana
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Abbiamo provato la Hyundai Kona 1.6 CRDi 115 CV: la SUV coreana diesel a trazione anteriore è spaziosa, costruita con cura, piacevole da guidare e comoda. Il motore, poco pronto in basso, non brilla alla voce “consumi”
Pagella
Città
6/10
Fuori città
7/10
Autostrada
8/10
Vita a bordo
8/10
Prezzo e costi
6/10
Sicurezza
8/10
verdetto
7.1/10
Non è semplice farsi strada in un segmento affollato come quello delle piccole SUV diesel ma la Hyundai Kona ha molti assi nella manica. Tanto per cominciare è una delle poche crossover capaci di essere al tempo stesso confortevoli e divertenti da guidare. Il punto debole? L’erogazione ai bassi regimi del motore 1.6 turbodiesel CRDi, che incide sulla ripresa e sui consumi.
La Hyundai Kona è riuscita a distinguersi in un segmento affollatissimo come quello delle piccole SUV: merito del design e dei contenuti. La crossover coreana ha recentemente vinto il premio di Sport Utility dell’anno in Nord America e la variante elettrica EV è l’auto a emissioni zero più credibile (per prestazioni, prezzo e autonomia) attualmente in commercio.
Dopo aver testato la variante a benzina è ora la volta della prova su strada della Hyundai Kona 1.6 CRDi 115 CV nell’allestimento Xpossible. Disponibile esclusivamente a trazione anteriore, ospita sotto il cofano lo stesso motore 1.6 turbodiesel da 116 CV già visto su i30 e Tucson. Scopriamo insieme i suoi pregi e difetti.
6
/10
Città
In città la Hyundai Kona può fare affidamento su una buona risposta delle sospensioni sulle buche e sul pavé ma l’erogazione poco corposa ai bassi regimi del motore 1.6 turbodiesel costringe a usare troppo spesso il cambio.
Nei posteggi la ridotta visibilità posteriore dovuta ai voluminosi montanti e al lunotto non molto ampio è compensata dalla presenza dei sensori di parcheggio e della telecamera posteriore. I passaruota e la fascia paracolpi laterale di colore grigio non sono in plastica grezza ma in caso di “toccatine” in manovra generano meno ansia di un paraurti in tinta.
7
/10
Fuori città
La Hyundai Kona oggetto della nostra prova su strada è una delle piccole SUV più agili nelle curve: incollata all’asfalto grazie a un assetto riuscito, offre un comportamento coinvolgente. Il cambio manuale a sei marce ha una leva maneggevole mentre dallo sterzo (molto sensibile nella guida normale) avremmo gradito una maggiore durezza alle alte velocità.
Le prestazioni? In linea con quanto offerto dalla concorrenza (193 km/h di velocità massima e 11 secondi netti sullo “0-100”). Il propulsore 1.6 a gasolio – brioso il giusto (a patto di scalare le marce, vista la ripresa non eccezionale) ma poco elastico sotto i 2.000 giri – si comporta in modo opposto rispetto all’unità 1.0 tre cilindri a benzina (poco vivace ma in grado di offrire una spinta convincente a qualsiasi regime).
8
/10
Autostrada
Comoda sugli avvallamenti, silenziosa, stabile nei cambi di direzione alle alte velocità e con un impianto frenante potente che garantisce un elevato livello di sicurezza percepita: guidare una Hyundai Kona in autostrada è un piacere, sembra una vettura di una categoria superiore.
Non altrettanto convincente, però, l’autonomia: la Casa asiatica dichiara una percorrenza di 1.020 km ma solo con uno stile di guida accorto si riesce a stare sopra quota 800. Il motore a 130 km/h “frulla” inoltre un po’ troppo (2.500 giri): molte rivali si accontentano di stare intorno ai 2.000.
8
/10
Vita a bordo
Non fatevi ingannare dal design originale e dal cofano lungo: nonostante le dimensioni esterne non esagerate (4,17 metri di lunghezza) la Hyundai Kona offre tanto spazio alle gambe dei passeggeri posteriori e un bagagliaio ampio (361 litri che diventano 1.143 quando si abbattono i sedili dietro).
La plancia – ergonomica e impreziosita da uno dei sistemi di infotainment più intuitivi in commercio – è costruita con cura (assemblaggi ottimi, materiali buoni) e la qualità delle finiture si nota quasi di più nei dettagli marginali che nelle zone visibili agli occupanti.
6
/10
Prezzo e costi
La Hyundai Kona 1.6 CRDi 115 CV Xpossible protagonista della nostra prova su strada ha un prezzo simile a quello delle rivali (24.250 euro) abbinato a una dotazione di serie buona ma con qualche lacuna.
Tanti gli accessori offerti: alzacristalli elettrici anteriori e posteriori con funzione safety, barre portatutto laterali, bracciolo anteriore con vano portaoggetti, caricatore wireless per smartphone, cerchi in lega da 18” con pneumatici235/45 R18, climatizzatore automatico, computer di bordo, cruise control, fendinebbia, griglia frontale con finitura cromata, indicatori di direzione a LED integrati negli specchietti, inserti colorati (plancia, cuciture sedili e volante), kit gonfiaggio pneumatici, luci diurne e di posizione a LED, maniglie e specchietti retrovisori in tinta con la carrozzeria, maniglie interne cromate, modanature laterali e finiture delle portiere in colore grigio, Multimedia System (touchscreen da 7” con Android Auto e Apple CarPlay), passaruota e fascia paracolpi laterale di colore grigio scuro con inserti silver, poggiatesta anteriori regolabili in altezza, presa ausiliaria 12V, pulsante d’avviamento Start Button con Smart Key, radio AUX Bluetooth USB con comandi audio al volante, rete fermabagagli, rivestimenti plancia in materiale soft-touch, rivestimenti portiere in pelle, rivestimento bracciolo portiere in pelle, sedile guidatore regolabile in altezza con supporto lombare elettrico, sedile posteriore abbattibile con modulo 60:40, sedili rivestiti in misto tessuto/pelle, sensore luci, servosterzo elettrico, sensore pioggia, sensori di parcheggio posteriori, specchietti retrovisori regolabili e riscaldabili elettricamente, specchietto retrovisore elettrocromatico, spoiler posteriore, Start/stop, telecamera posteriore, vano portaocchiali centrale, vetri posteriori oscurati, volante (regolabile in altezza) e pomello del cambio rivestiti in pelle.
Cosa manca di importante? Avremmo voluto il Techno Pack (850 euro: navigatore e radio DAB) standard mentre segnaliamo l’assenza tra gli optional dei fari full LED, di serie solo sulla più lussuosa versione Style (che però costa 3.650 euro in più).
La garanzia di cinque anni a chilometraggio illuminato della Hyundai Kona è da applausi mentre la tenuta del valore dell’usato della SUV coreana sarà penalizzata dalle assurde leggi anti-diesel sui blocchi del traffico che stanno incidendo pesantemente su qualsiasi auto a gasolio. I consumi? Non eccezionali: il brand asiatico dichiara 20,4 km/l ma per rimanere a cavallo tra quota 15 e quota 20 bisogna dosare con attenzione la pressione sul pedale dell’acceleratore.
8
/10
Sicurezza
La Hyundai Kona è una SUV sicura: incollata all’asfalto, reattiva nei cambi di direzione e con un impianto frenante efficace. Senza dimenticare le cinque stelle ottenute nei crash testEuro NCAP.
La dotazione, però, è incompleta: se è vero che di serie troviamo accessori come l’ABS, gli airbag frontali, laterali e a tendina, l’antifurto con radiocomando a distanza e immobilizer, gli attacchi Isofix, i controlli di stabilità e trazione, il DAW (rilevamento stanchezza conducente), il DBC (controllo della velocità in discesa), l’HAC (assistente alla partenza in salita), l’LKA (mantenimento della corsia) e il monitoraggio pressione gomme è altrettanto vero che sorprende dover pagare a parte la frenata automatica (800 euro nel Safety Pack insieme al monitoraggio angoli ciechi, al Rear Cross Traffic Collision Warning – che durante le manovre di uscita da un parcheggio stretto avvisa il conducente di ogni possibile ostacolo in avvicinamento – e agli specchietti retrovisori ripiegabili elettricamente).