Nessun ragazzo cresciuto negli anni Novanta può rimanere indifferente al nome Supra. Un’auto che è diventata un’icona, un po’ grazie ai videogames (la Castrol Supra di “Gran Turismo” vi dice qualcosa?), ma anche grazie al film Fast and Furious, che l’ha resa una vera e propria star.
Oggi il ragazzino degli anni Novanta che c’è in me verrà finalmente soddisfatto: ho una schiera di Toyota Supra nuove di pacca davanti a me, il sole batte forte sulle strade appena fuori Madrid e il circuito di Jarama nel pomeriggio sarà a nostra completa disposizione.
Come molti di voi sapranno, quest’ultima e quinta generazione condivide la piattaforma con la BMW Z4, insieme al motore sei cilindri in linea 3,0 litri biturbo da 340 CV della versione M40i e alla trasmissione ZF a otto rapporti, unica opzione disponibile (pare che non arriverà un manuale in futuro).
Il fatto che ci sia una base condivisa ha sollevato una montagna di critiche e di perplessità, spesso immotivate. Ma anch’io non riesco a fare a meno di chiedermi se questa Supra sarà in qualche modo troppo condizionata da questa impronta importante di BMW.
È importante sottolineare però che la piattaforma è stata sviluppata insieme alla Casa tedesca, non presa in prestito, dopo di che le Case hanno scelto di seguire strade diverse per lo sviluppo, e se BMW con la Z4 ha voluto costruire una comoda GT dalla vena sportiva poco marcata (o comunque meno marcata che in passato), Toyota ha optato per un’auto decisamente più tosta e vogliosa di giocare; queste almeno le intenzioni.