Con 200 kg in meno rispetto alla Turbo (1280 kg a secco) e lo stesso 3,6 litri biturbo portato da 408 a 430 CV, la GT2 è un mostro anche per gli standard odierni. 0-100 km/h in 4,4 secondi e quasi 300 km/h di velocità massima.
I 550 Nm di coppia non venivano erogati con delicatezza: l’erogazione era on/off, così dosare il gas in uscita di curva diventava una manovra per abili piloti.
Il motore posteriore aiuta a schiacciare le gomme a terra e a fornire trazione, ma quando le gigantesche gomme posteriori perdono grip il gioco diventa pericoloso.
Niente controlli, niente aiuti: solo un volante, uno scorbutico cambio manuale a 6 rapporti e le capacità del driver.
Anche perché il passo corto (235 cm) e la carreggiata stretta (185 cm) rendono l’auto sì agile, ma anche nervosa quando il posteriore scarta.
Insomma, la Porsche 911 GT2 993 è una di quelle bestie selvagge da domare, rare quanto un unicorno – ce ne sono solo un cinquantina circolanti – e costose come un’attico in centro a Milano. E merita un posto nell’Olimpo delle supercar.