La Ford Escort RS Cosworth è una di quelle auto che sprizza cattiveria da tutti i pori. Si capisce subito che quell’alettone così sfacciato (anche un po’ sgraziato) non è lì solo per una ragione estetica, ma per uno scopo ben preciso. Lo stesso vale per le prese d’aria ovali sul cofanoi, per la coda pronunciatissima e per il muso che punta verso il terreno. A guardarla da ferma sembra che la carrozzeria stia esplodendo nell’intento di contenere un’altra auto più grossa, e non siamo molto lontani dalla verità.
Nel 1992 la Ford sviluppò la Escort Cosworth attorno al telaio della sua “mamma” Sierra RS, allargandolo per permetterle di ospitare il motore e la trasmissione. Il motore quattro cilindri turbo 2,0 litri tuttavia rimane quasi lo stesso, fatta eccezione per il nuovo sistema di iniezione e un nuovo turbocompressore che portarono la potenza a 227 CV a 6.250 giri e la coppia massima a 310 Nm.
A un certo punto Ford a decise di rendere optional l’enorme alettone della Escort, ma quasi tutti i clienti continuarono a sceglierla così. I sedili Recaro da corsa invece erano standard sulla RS.
Il cambio manuale della Escort è a 5 rapporti, mentre la trazione integrale le assicura una tenuta di strada eccellente. La ripartizione della coppia 34/44 in favore dell’asse posteriore, inoltre, aiutava l’auto a “girare” di gas in uscita dalle curve. La Ford Escort Cosworth da guidare non è semplice e richiede mani esperte, ma il passo corto e la sua propensione al sovrasterzo la rendono una delle vettura turbo a trazione integrale più efficaci ed elettrizzanti mai costruite.
La Escort RS è veloce anche per gli standard attuali, ma all’epoca o era ancora di più. I dati parlano di uno 0-100 km/h in 5,7 secondi e 240 km/h di velocità massima.
La Ford Escort RS Cosworth è anche un’auto molto rara: dal 1992 al 1996 sono state prodotte infatti solo 7.142 vetture e sul mercato dell’usato un esemplare medio vale circa 30.000 euro.