Intro
I riflettori si stanno – piano piano – riaccendendo sulle auto utili.
E di dimensioni contenute.
Un po’ perché i soldi dei clienti sono quel che sono, un po’ perché, di questi tempi, c’è poca voglia di fronzoli e si guarda alla sostanza.
Ebbene, la Ford B-Max abbraccia in pieno questa filosofia: derivata dalla piattaforma della Fiesta, la piccola MPV dell’Ovale Blu cerca di coniugare, in spazi esterni ristretti (solo 15 cm in più rispetto alla sorellina) un abitacolo a prova di famiglia.
Che potrà essere anche giovane, o giovanissima: ecco perché il design, curato dal centro stile del marchio, appare fresco e frizzante, pur con proporzioni della carrozzeria che proprio non aiutano la matita.
Poi, certo, c’è la trovata delle porte posteriori scorrevoli – senza montante centrale fisso – per agevolare l’ingresso anche a chi non è esattamente un fuscello.
La carta d’identità parla anche di motori puliti e tecnologicamente avanzati (qui testiamo l’1.6 TDCi da 95 CV) e di sistemi elettronici particolarmente curati, dall’audio alla gestione dei comandi vocali.
E di una guidabilità in pieno stile Ford: da famiglia ma sempre con un bel po’ di brio.
Il tutto a prezzi più che concorrenziali, con un listino semplice da interpretare e optional piuttosto economici.
Le (buone) premesse ci sono tutte: non resta che verificare, passando qualche giorno insieme a lei, se la B-Max ha le carte in regola per suonarle di santa ragione alle rivali, Fiat 500L in primis.